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EL CANTINÙ

 

Forse l'era 'n magazì, 'l só miga,

en dóe la banda le pröe adès la fa,

ma mé, chél posto lé, ma piàs pensà,

anche se 'l fös stat una prizù, che 'l sape stat, envece, un cantinù.

 

El cantinù de la contèssa, en dóe ma par

de véder amó chi öda bóte e tira sö butiglie:

serve schiavète, laché, buntimpù e comàr,

lé, pö tant, a nazà del vi l'udùr

envece de biìl e sintìga töt el saùr.

 

J’è temp lontà, chi mai sa i ricorda pö?

De agn n'è passat tancc, e al dé de ’ncö

le contèsse, apò se ghe n'è amó, de móda j’è zó.

Nel cantinù pò, dopo la guera, per cambià céra

e, i dizìa, per desmentegà, i ghìa piantàt una baléra.

 

Adès ga fa le pröe la nosta banda.

Me 'ndó a sintìla de spès e sta zoentü,

che tante olte ga par de ésser de nissü,

la gà la vita che ga s.ciòpa 'ndè j’öcc

e i sunadùr, quand i rit, par che i cante töcc.

 

Stó lé a scoltài e, 'ntant, bée qualche bicerì:

giü de flauto, n'àlter de tromba, amó giü de clarì;

e quand so ciapàt da strane tentasiù

mande zó apò 'na buna carafa de trumbù;

e so sücür, pront a scomèter, che un vi bù isé

gna Burtulì, re dei cazonsèi, 'l ga l'ha lé.

 

I scólte..., i góde..., sto bé...e so content.

Èco perchè, quand un gróp la gola 'l ma strèns,

gó bisògn de sintim en giro töta sta zènt;

alùra: prima preghe 'n po 'l Signùr co' la mé mènt

e dopo, per fam del töt passà 'l magù,

córe a 'nbreagàm de müsica, là nel cantinù.

 

 

RINO BONERA

per il Concerto di Natale 1982

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Storia

 

Si ha notizia di una formazione bandistica verolese già in un documento del 1857 ma è nel 1901 che, grazie all’opera dell’allora prevosto di Verolanuova Francesco Manfredi, nacque l’idea di un nuovo e ben strutturato complesso bandistico che vide poi la luce nel 1902. Primo maestro direttore fu il compositore e organista Francesco Lenzi.

 Molti nomi si sono susseguiti nella direzione della “Stella Polare” ma, un notevole rilievo  ricopre la figura del grande compositore di musica organistica Arnaldo Bambini che fu maestro direttore e maestro istruttore dal 1925 fino al 1940, anno in cui l’attività venne interrotta a causa della seconda guerra mondiale.

L’attività riprese nel 1945, già nel corso dei festeggiamenti per la liberazione e proseguì ininterrottamente fino al 1971, 

quando si rese necessario un ripensamento dell’intera attività.

Dopo quasi due anni di stasi, nel 1973 fu nominato presidente Walter Fiora e, nel ruolo di maestro direttore, fu chiamato il maestro Giuseppe Rivetti.

Sotto la loro guida, grazie alla nuova impostazione stilistica e al rinnovamento totale del repertorio, la “Stella Polare” divenne in breve una formazione di tutto rispetto nel panorama bandistico bresciano.

Nacque una vera scuola della Banda che raccolse in breve molti ragazzi e giovani, alcuni dei quali hanno proseguito gli studi nei conservatori. Numerose furono le partecipazioni a rassegne e concorsi e gli inviti a importanti manifestazioni, ultimo in ordine di tempo il “V Meeting Internazionale dei Popoli” di Loreto.

Dal 2004 la direzione artistica è stata assunta dal maestro Francesco Amighetti il quale, oltre a un forte rinnovamento stilistico, ha dato un nuovo e importante impulso alla Scuola della Banda che raccoglie un numero notevole di adesioni.

Dal novembre 2011, la direzione della “Stella Polare” è passata al Maestro Carlo Barbieri con la collaborazione del Maestro Monica Galuppini.

Il Complesso Bandistico “Stella Polare” è attualmente presieduto dal Sig. Giuseppe Quinzanini.


 

Il Nome

Nel 1899 prima e nel 1900 poi due fatti simili accesero gli entusiasmi di tutta Europa e in particolare dell’Italia.

Per la prima volta un esploratore, il principe Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, duca degli Abruzzi, si era spinto con la sua nave ad una latitudine, 82° 4’ Nord, mai raggiunta prima. Grandi e per la verità un po’ spropositati furono gli entusiasmi che dilagarono su tutti i giornali e anche fra la popolazione.

Nel 1901, come sopra dicevamo, nasce l'idea di una nuova banda verolese.

L’accostamento dei fatti non è casuale poiché, per onorare l’impresa di Luigi Amedeo di Savoia, la nuova banda di Verolanuova prese il nome della nave che aveva portato l’esploratore alla sua felice meta. La nave si chiamava "Stella Polare".

A questo si aggiunga che il prevosto Manfredi era devotissimo della Madonna che egli definiva la sua "Stella Polare" per cui nel nome della banda ci fu un misto di sacro e profano.

 


"Stella Polare"
, dunque, è la denominazione che il nostro complesso bandistico ha orgogliosamente conservato anche nelle diverse trasformazioni e rifondazioni attraverso cui è passato negli oltre cento anni della sua storia.